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AGRISOLARE, pochi giorni per raccogliere il contributo dell’80%!

Il nuovo decreto Agrivoltaico Pnrr, disponibile nel numero 152 del 1° Luglio della Gazzetta Ufficiale, segna l’avvio della seconda tranche dei finanziamenti Parco Agrisolare, con l’obiettivo di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico, e ottimizzando allo stesso tempo le prestazioni climatiche. Il finanziamento messo a disposizione consiste in circa 1,1 miliardi di euro e le domande potranno essere presentate dalle ore 12:00 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del 12 ottobre 2023 attraverso il portale del GSE.

Chi può partecipare?
Il Bando “Parco Agrisolare” è destinato a:

  • Imprenditore agricoli, in forma individuale o societaria;
  • Imprese agroindustriali, in possesso di Codice Ateco;
  • Cooperative Agricole, anche sotto forma di consorzio;

I destinatari indicati potranno costituirsi anche in forma aggregata, ad esempio, in associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei d’impresa, reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili. Sono invece esclusi coloro che non hanno contabilità IVA, con ricavi annui inferiori a 7.000 euro.

Requisiti necessari

Per la presentazione alla domanda sono necessari:

  • DURC: deve essere in regola con il versamento di imposte e contributi;
  • L’impianto solare dovrà essere di nuova costruzione;
  • E’ necessarrio che abbia una potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp;
  • L’impianto fotovoltaico dovrà essere effettuato utilizzando il PVGIS (Photovoltaic Geographical Information System);
  • E’ riservato unicamente agli impianti solari che sono destinati a soddisfare il fabbisogno energetico della stessa azienda agricola.

Spese ammissibili

  • Spese per acquistare e installare impianti fotovoltaici (rimozione e smaltimento amianto dai tetti, realizzazione dell’isolamento termico dai tetti, realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto, acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto) fino a un limite massimo di euro 1.500,00/kWp;
  • Spese per i sistemi di accumulo, con spesa massima ammessa di 100.000,00;
  • Spese per i materiali per svolgere i lavori;
  • Spese per la connessione alla rete;
  • Sosti per la rimozione dell’amianto dai tetti, per l’isolamento termico o per la coibentazione dei tetti, con limite massimo per i lavori di demolizione e ricostruzione e i relativi materiali di 700/kWp euro;
  • Sono inclusi i costi per progetti, asseverazioni e consulenze professionali, per presentare la domanda e per collaudi, per la direzione dei lavori.

Qualora siano installati dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a euro 30.000,00. L’IVA è un costo ammissibile solo se questa non sia recuperabile

Per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria) le spese sono ammesse fino ad un limite massimo di euro 700,00/kWp.

Come presentare la domanda

La domanda va effettuata attraverso il portale del GSE dalle ore 12:00 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del 12 ottobre 2023.

Risorse
Per gli anni dal 2022 al 2026 le risorse ammontano a 1.500 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR, Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2. e, a seguito del decreto del 21 dicembre 2022 e decreto del 30 marzo 2023, risultano risorse residue pari ad euro 993.031.470,19.

Le risorse residue sono così ripartite:

  • alle imprese del settore della produzione agricola primaria con l’obiettivo di soddisfare il proprio autoconsumo, una quota pari a 693.031.470,19 euro;
  • alle imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli, per un importo pari a 150 milioni di euro;
  • alle imprese del settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, per un importo pari a 75 milioni di euro;
  • alle imprese del settore della produzione agricola primaria, senza il vincolo dell’autoconsumo, per un importo pari a 75 milioni di euro.

Le suddette quote potranno essere oggetto di modifica e/o integrazione nel corso di attuazione della misura, in relazione all’andamento della stessa. Un importo pari ad almeno il 40% delle predette risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Qualora, al termine del periodo di invio delle Proposte progettuali ed a seguito della valutazione delle stesse da parte del GSE, le risorse destinate a progetti da realizzare nelle suddette regioni non dovessero essere state impiegate, in tutto o in parte, le stesse saranno riallocate a copertura dei finanziamenti richiesti per progetti da realizzare in altre regioni italiane.

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